Come è fatto un indirizzo email

Sei tra quelli che hanno difficoltà a capire come è composto un indirizzo email? Nessun problema! Oggi vediamo come è fatto un indirizzo email.

Come è composto un indirizzo email

Indirizzo email o Indirizzo mail

Vogliono dire la stessa cosa ed è più corretto il primo perché la posta elettronica è intesa come “email” da “electronic mail”.

Ma al di là della terminologia, ecco un tipico indirizzo email.

mario.rossi@gmail.com

che avrai sicuramente già visto moltissime volte.

Come è fatto un indirizzo email

Ogni indirizzo email ha una prima parte, una chiocciola o “at” e una seconda parte.

In questo caso quindi

  1. mario.rossi è la prima parte
  2. @ è la chiocciola o at
  3. gmail.com è la seconda parte

La prima parte o nome in un indirizzo email

La prima parte viene definita dall’utente o dall’amministratore di sistema all’interno dell’azienda e di solito è sempre composta da nome e cognome separati da un punto, proprio come mario.rossi ma, in teoria, potrebbe essere qualsiasi cosa l’azienda decida.

Ricordando però che un indirizzo email è fatto per essere ricordato, la scelta di nome.cognome è sicuramente la migliore.

Poi ci potranno essere anche caselle generiche ad uso di più persone come vendite@ oppure supporto@ e via di questo passo.

In questa parte puoi usare caratteri alfanumerici standard (a-z e 1-0).

La chiocciola

Ho scritto un articolo apposito sulla chiocciola che puoi leggere negli approfondimenti. La chiocciola è uno standard che definisce l’indirizzo email e, tradotto in italiano, il suo significato potrebbe essere “sul dominio” quindi, nel caso di [email protected], la lettura potrebbe essere mario.rossi sul dominio gmail.com. In inglese si legge “at” che ha più o meno lo stesso significato.

La terza parte o dominio in un indirizzo email

La terza parte è il dominio sul quale sono appoggiate tutte le caselle dell’azienda o dello studio o anche tue personali se hai un dominio personalizzato. Se non sai cosa sia il dominio ti consiglio di leggere negli approfondimenti perché questa è una parte molto importante, soprattutto per il phishing.

Nel caso in esempio è gmail.com ma potrebbe essere praticamente qualsiasi cosa, qualsiasi dominio registrato in Italia o nel mondo senza alcun limite. Anche il dominio è composto da due parti ma lo leggerai meglio nell’articolo specifico.

Uso del dominio nell’email per il phishing

Un’email come

  • john@pimpiripettenusa.gripe
  • alan.holmes@supercalifragilisti.cymru
  • alberto@pippolippo.tattoo

sono del tutto legittimi e registrabili da chiunque con poche decine di dollari quindi il fatto che un dominio ti sembri strano non è indice che ci sia qualcosa che non va.

Altro discorso è se ti trovi davanti a domini come

  • gianni.fogliari@intesasanpaolo.cash
  • mario.grandi@chebanca.holdings

sono assolutamente falsi perché il dominio di Intesa è intesasanpaolo.com e quello di CheBanca è chebanca.it, quindi completamente differente ed è per questo che qualcuno potrebbe tenderti un tranello usando email con domini registrati appositamente.

Approfondimenti

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