Come tradurre email è una domanda frequente che mi fanno tutti coloro che, saltuariamente, devo spedire email all’estero e non conoscono la lingua.
Non starò a fare la segnalazione di tutti i mille modi differenti per tradurre le email in varie lingue perché sarebbe troppo lungo e non darei alcun valore aggiunto all’articolo.
Ti dirò invece il metodo che utilizzo io per tradurre le email quando voglio un risultato perfetto.
Nel mio caso io conosco l’inglese scritto e parlato ma ho qualche lacuna grammaticale e se devo scrivere qualcosa di complesso preferisco usare questo sistema così sono sicuro del risultato e inoltre imparo anche qualcosa che mi potrà servire la volta successiva.
Quando tradurre email
Prendiamo come esempio l’inglese perché è la lingua più parlata e ti do subito un consiglio.
Se devi corrispondere con qualcuno di cui non conosci minimamente la lingua, un norvegese o un cinese o un russo per esempio, è normale che entrambi parliate in inglese perché l’inglese è la lingua più parlata in assoluto e universale, lingua a cui tutti fanno riferimento quando nessuno dei due conosce la lingua dell’altro.
Supponiamo che tu abbia un cliente in Ungheria ma che tu non conosca l’ungherese e il tuo cliente non conosca l’italiano. Se entrambi avete qualche conoscenza di inglese, allora usate quello, con o senza il traduttore.
Se invece nessuno dei due conosce altre lingue fuorché la propria, allora potete fare quello che volete ma, se non vi conoscete, mettete in chiaro l’uno con l’altro che state usando un traduttore, perché il tuo interlocutore potrebbe pensare che tu conosca l’ungherese davvero e viceversa.
Come tradurre email
Il primo passo è ovviamente scrivere l’email nella tua lingua.
Quando hai terminato, saluti compresi, seleziona tutto il testo dell’email, copialo e vai su Deepl – link negli approfondimenti – che è il sistema online che uso e preferisco per la pulizia e completezza della traduzione.
Ti apparirà una cosa del genere
Incolla il testo che hai copiato nella parte sinistra; Deepl riconosce automaticamente in che lingua lo hai scritto e poi seleziona la lingua di destinazione nella parte destra in alto (dove vedi Inglese (US) nell’immagine qui sopra).
Vedrai apparire automaticamente e magicamente la tua traduzione.
E se seleziono Ungherese, ecco la traduzione che, per inciso, potrebbe essere corretta o meno ma non ho gli strumenti per poterlo dire.
Quando hai la tua traduzione non farai altro che selezionarla, copiarla e incollarla al posto del testo italiano che hai scritto o, se preferisci, puoi anche mantenere il testo italiano per tua comodità e inserire anche quello nella lingua natale del tuo interlocutore.
Come dicevo, almeno leggendo l’inglese, la traduzione è pressoché perfetta e la puoi usare tranquillamente senza problemi ma, come ti ho detto, segnala al tuo interlocutore che stai usando un traduttore per evitare incomprensioni.
Deepl ha tantissime altre funzioni e può anche tradurre i documenti di Word, per esempio, anche se con qualche limitazione nella versione free ma per fare questo lavoro di tradurre email è perfetto, veloce e con ottimi risultati.
Non conoscevo il sito Deepl ed usavo translate.google, ora che ho imparato lo provo.
Nel mio caso, conosco anche troppo bene grammatica e regole dell’inglese ma spesso non ricordo alcuni vocaboli, io faccio così :
– Copia/incolla da mail a translate (o Deepl)
– Prendo la traduzione automatica e la porto su Word
– Miglioro la grammatica e qualcosa d’altro (translate sbaglia spesso maschile e femminile)
– Il testo migliorato lo riporto in translate ma traducendo da inglese ad italiano per vedere che capisca (lo capisce sempre)
e finalmente copia/incolla sulla mail della versione da me corretta.
Anche io quando uso lingue sconosciute (ad esempio il greco o l’albanese) lascio nella mail anche la versione in italiano perché così si capisce che la versione greca o albanese è frutto di una traduzione automatica
Grazie del contributo. In effetti è sempre meglio dire che la traduzione è frutto di un automatismo altrimenti si rischiano figure con l’interlocutore…